Network marketing, storia e realtà

Credi in Wanna Marchi o in Giorgio Mastrota?

Quando si parla di Network marketing o di Multilevel marketing, spesso vengono associati i concetti di Schema Ponzi, di Catena di Sant’Antonio, di struttura piramidale.
L’abbinamento, purtroppo per le tante aziende oneste che utilizzano il Network marketing come sistema distributivo per i loro prodotti e servizi, è spesso inevitabile perché i meccanismi del Network marketing prestano il fianco a chi ha avuto e ha tuttora intenzioni fraudolente.
Questo significa che le Catene di Sant’Antonio e gli Schemi Ponzi, illegali, si travestono spesso da Network marketing, truffando moltissime persone e gettando fango sulle organizzazioni che invece lavorano in modo corretto e, soprattutto, legale.
Lo stesso vale per altri canali di distribuzione o promozione: pensate alla vicenda di Wanna Marchi, ha truffato tantissime persone attraverso le televendite. Purtroppo, anche per questo, la televendita non è sempre vista di buon occhio, a scapito di tantissime realtà che utilizzano quel tipo di comunicazione di vendita che ha fatto la fortuna di Mastrota!
Non è quindi il contesto nel quale ci si muove, ma è fin troppo spesso la persona disonesta che “si vende” bene.

Italiani, popolo di santi, poeti, navigatori… e truffatori!

Ma torniamo a noi e capiamo cos’è uno Schema Ponzi, ovvero la costruzione di una struttura di tipo piramidale tramite il meccanismo della Catena di Sant’Antonio.
Il nome è preso da Carlo Ponzi, un italiano immigrato negli Stati Uniti, che negli anni ’20 realizzò un’enorme truffa utilizzando in modo improprio i meccanismi di distribuzione del Network marketing, ovvero il passaparola.
Il meccanismo è questo: una persona promette alti guadagni a breve termine a fronte di una cifra modesta da investire; i primi che entrano nello schema riceveranno quanto promesso, così inizieranno a consigliare l’investimento ad altre persone che, a loro volta, faranno lo stesso; il meccanismo, se ben congegnato, si espande a macchia d’olio e in breve tempo la raccolta di denaro può diventare ingente.
Partendo da Carlo Ponzi, una rappresentazione grafica dello schema assume struttura piramidale con Carlo Ponzi in cima alla piramide e tutti gli altri, sempre più numerosi, su più livelli fino alla base.
Naturalmente, non essendoci un vero investimento dietro a questa operazione, ad un certo punto questi cosiddetti “investitori” non videro più arrivare i proventi previsti e tutto, nel giro di poco, saltò in aria.
Carlo Ponzi partì con un versamento di 2 dollari e, coinvolgendo 40.000 persone, raccolse oltre 15 milioni di dollari! Non fu il primo a realizzare truffe simili ma fu un caso così clamoroso che il meccanismo prese il suo nome.

Carlo Ponzi, detto Charles, in perfetto stile da uomo d'affari dell'epoca.

Ma come accorgersi di essere di fronte ad uno Schema Ponzi?

Gli aspetti da verificare in modo attento, per evitare di cadere in schemi di questo tipo, sono diversi ma, fortunatamente, decisamente semplici:

  • Promessa di guadagni facili e ingenti in breve tempo a fronte di versamenti modesti
  • Mancanza di trasparenza nei meccanismi finanziari
  • Presenza marginale di un prodotto da vendere o di un servizio da erogare
  • Possibilità di ricevere compensi anche in caso di mancati risultati (vendite di prodotto e erogazioni di servizi)
  • Obbligo di reclutare, e non facoltà, nuovi distributori (i collaboratori che promuovo il prodotto/servizio)
  • Obbligo di versare un quota d’ingresso per iniziare l’attività

Lo schema Ponzi, quindi, è una variante onerosa delle catene di Sant’Antonio, il fenomeno che consisteva e consiste nell’inviare immagini di santi (Sant’Antonio sembrava essere il più diffuso) con l’augurio di una protezione divina e con l’invito a recitare alcune preghiere e mandarla poi a parenti e amici. Quindi, una Catena di Sant’Antonio era una prassi diffusissima per diffondere e rafforzare il culto dei santi.
In epoca moderna le catene di Sant’Antonio sono passate dal servizio postale tradizionale alle email, alle app di messaggistica come WhatsApp e Messenger e hanno avuto quindi nuova diffusione, intasando pc, smartphones e social networks, di richieste di aiuto, di sostegno a cause nobili, di richieste di “mi piace” ma anche di virus e software dannosi.
Ma torniamo al Network marketing… Le attuali normative, con particolare riferimento al D.Lgs. 173/2005, regolamentano il settore della vendita diretta o multilivello e associazioni di categoria, come AVEDISCO, tutelano i clienti, i distributori e le aziende che decidono di avvalersi di questo metodo di distribuzione.
L’attività del Network marketing è un’attività innovativa e fuori dallo schema tradizionale del datore di lavoro e del dipendente. E’ un’attività che può portare a ottimi risultati dal punto di vista economico ma solo ed esclusivamente attraverso l’impegno, la professionalità, la competenza. E’ un’opportunità concreta ma che nulla ha a che fare con i guadagni facili e veloci. E’ necessario vendere un prodotto o erogare un servizio e il compenso deve derivare dalla vendita o dall’erogazione e non dal reclutamento di altri distributori.
Chi volesse iniziare questa attività, deve poterlo fare gratuitamente, ovvero senza fantomatiche quote d’ingresso obbligatorie!
La struttura che si realizza è a rete (net) all’interno della quale si lavora (work) alla distribuzione professionale di un prodotto/servizio sul mercato (marketing).
Magari la prossima volta parliamo di come sono schematizzate le grandi aziende italiane, gli enti pubblici, la scuola, l’INPS o una qualsiasi gerarchia complessa. Pensa intanto a come è strutturata l’azienda in cui lavori. Assomiglia più ad una rete collaborativa o a una piramide?

La collaborazione è il segreto per il successo di un gruppo di lavoro. Nessun dipendente, nessun datore di lavoro

Sempre occhi ben aperti!

Se in un Network marketing non vendi niente ma ricevi comunque un compenso, io starei attento.
Se chi opera sopra di te, nei livelli superiori, ottiene comunque passaggi di carriera pur non vendendo o non erogando quanto te, io starei attento.

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