I 12 errori di un sito web (parte 1 di 2)

Chi decide di realizzare un sito web per la propria attività, spesso pensa che una volta messo online, dopo settimane di lavoro con la propria web agency, il sito come per magia inizi a produrre clienti e fatturato in completa autonomia.

Non è così, il sito web è uno strumento che va continuamente affilato, tenuto in allenamento, modellato sulle esigenze del potenziale cliente e mantenuto in linea con la strategia marketing aziendale.

E gli errori più comuni sono 12. Vediamo i primi 6.

(1) Tecnologia non responsive

Il 98% della popolazione italiana possiede uno smartphone e il 78% lo utilizza per navigare sul web. Se il tuo sito ha una tecnologia obsoleta, la visualizzazione sui dispositivi mobili come appunto gli smartphone o anche i tablet non risulterà corretta.

Trascurare questo aspetto non è di poco conto: un utente che arriva sul tuo sito, se non trova comoda e ben organizzata la navigazione, si dirigerà altrove.

Avere un sito non “responsive” è peggio che non averlo affatto perché la valutazione che farà l’utente sarà negativa, senza nemmeno capire se potenzialmente avremmo potuto essergli d’aiuto.

(2) Sito web autoreferenziale

Se scriviamo che siamo i più belli e i più bravi, facciamo quello che fanno tutti. Un utente che si trova a dover scegliere tra due o tre soluzioni di soggetti che si dichiarano i più bravi e i più belli, non riuscirà a fare una scelta se non attraverso l’unico requisito oggettivo che ha a disposizione: il prezzo.

Parlare della propria esperienza, della propria competenza, della propria professionalità, senza darne dimostrazione, senza darne prova in modo concreto, è inutile. La nostra offerta si confonde con quella degli altri. 

(3) Mancanza di un blog aziendale

Se nel nostro sito abbiamo soltanto una bella home page e le solite sezioni del “chi siamo”, “dove siamo”, “i nostri prodotti/servizi” e i “contatti”, abbiamo sostanzialmente una brochure virtuale.

Un sito web deve essere invece uno strumento interattivo, capace di intrattenere l’utente con informazioni a lui utili, con soluzioni a problematiche che lo interessano, con risposte a domande che si pone. E questo è possibile farlo con un blog, ovvero con una sezione nella quale raccogliere contenuti di grande valore per chi li legge e che faccia percepire concretamente la competenza che abbiamo. E’ ciò che facciamo regolarmente ogni giorno con chi ci ritroviamo davanti in ufficio, in negozio, in studio: perché non lo facciamo con chi ci ritroviamo davanti online?

(4) Mancanza dei link “social” in evidenza

Il nostro sito web deve dialogare con i nostri profili social. Se abbiamo una pagina Facebook, un profilo Instagram, un canale YouTube, dobbiamo metterne a conoscenza gli utenti che arrivano sul nostro sito.

L’utilizzo combinato di sito web e social network in modo strategico possono dare risultanti estremamente efficaci in termini di acquisizione contatti interessati (lead generation) e di conseguenza in termini di incremento di fatturato (più utenti = più contatti = più richieste = più vendite).

(5) Pochi contenuti utili al cliente

Oltre ad aver un blog, un sito web progettato in ottica “inbound marketing”, ovvero “marketing dell’attrazione”, deve avere diversi contenuti utili all’utente che arriva sul nostro sito: video da vedere, gallery fotografiche aggiornate, risorse gratuite da scaricare come schede tecniche, report statistici, aggiornamenti normativi, buoni sconto o voucher promozionali.

Difficilmente un utente arriva sul nostro sito per caso, molto probabilmente invece è lì per un motivo legato ad un’esigenza che dobbiamo in qualche modo intercettare.

(6) Assenza di recensioni o di testimonianze

Uno dei meccanismi psicologici più forti nell’essere umano è la riprova sociale: se qualcun altro l’ha fatto e si è trovato bene, allora magari anch’io posso trovarmi bene.

Sistematicamente o in modo saltuario tutti abbiamo dato un’occhiata alle recensioni di un albergo o di un ristorante o di un qualsiasi posto in cui saremmo dovuti andare. Per quale motivo? Semplice! Avere un feedback, un riscontro relativo ad un’esperienza già fatta da altri, ci può rincuorare della scelta già fatta o persuadere da prendere una determinata decisione.

E’ proprio per questo che dare ai nostri potenziali clienti testimonianze positive circa il nostro prodotto o il nostro servizio può essere determinante per alzare l’efficacia della nostra comunicazione online.

Nei prossimi giorni arriveranno gli altri 6 errori tipici di chi ha un sito web.

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Se la tua gestione del cliente (trovarne di nuovi e mantenere quelli che già hai) sta attraversando un periodo complicato, ti invito a prendere in considerazione un cambio netto di strategia. Ciò che hai sempre fatto ti ha portato fino ad oggi ma le condizioni che c’erano fino a poco tempo fa non ci sono più. Con una chiacchierata di un’oretta, potremmo analizzare la tua situazione attuale dal punto di vista marketing.

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