Siamo pronti a difendere i nostri negozi di paese?

Amazon all'attacco delle botteghe di vicinato

Finora Amazon si è concentrato sul suo core business che, al pari dei servizi web (AWS – Amazon Web Services), è rappresentato dal mondo dell’ecommerce, non come semplice vendita online ma come grande panorama formato dall’advertising (pubblicità) di chi vuole apparire insieme ai primi risultati (un po’ come su Google), la rivendita di merce di terzi e gli abbonamenti e i servizi a pagamenti per chi vuole aprire un proprio negozio su Amazon. Tutti servizi online, legati ad attività web e similari.
La visione cannibale di Jeff Bezos però non si è fermata ma ha invaso ai campi dell’intrattenimento con Amazon Prime Video calpestando i piedi a Netflix per quel che riguarda la distribuzione e la produzione di film e serie TV e iniziando a dare spallate a Sky & Co. con l’acquisto di alcune partite di Champions League 2021/’22. Ma si rimane pur sempre in un ambito digitale.

La grande novità, molto pericolosa, è la nuova prospettiva che Amazon inizia ad avere in modo strutturato sull’economia di territorio, sulle attività commerciali di carattere fisico. Vediamo un paio di esempi ma, fidàtevi, non saranno gli unici.

Negozi con insegna Amazon sotto casa

Amazon Salon, parte a Londra il primo parrucchiere Amazon

A Londra, da diversi mesi, ha aperto il primo salone di parrucchiere Amazon. E le novità sono tutt’altro che rassicuranti per chi ha un salone di tipo tradizionale, anche se l’attività è aperta da decenni.
Si può ancora tranquillamente entrare con la foto della modella o dell’attrice e volere i capelli identici, cosa da sempre fatta prima con un ritaglio di giornale e oggi con un’immagine sullo smartphone, ma quello che all’interno del salone Amazon poi avverrà tramite la realtà aumentata sarà di poter vedere, “specchiandoci” in un tablet, come effettivamente sarà il risultato finale. Sì perché si potrà scegliere colore, sfumature, meches, shatush, permanente, frangetta, acconciatura, extension, piega e tutti i diversi dettagli di personalizzazione.
Con il nostro account Amazon, che già sa tutto di noi, potremmo poi acquistare il prodotto che ci viene consigliato e riceverlo comodamente a casa. Basterà scansionare il codice QR sul prodotto e procedere all’acquisto.
Ma veniamo all’aspetto professionale di un salone Amazon. I prezzi dell’Amazon Salon di Londra sono medi e in linea con la concorrenza di zona. Ci sono 7 parrucchieri di varie nazionalità, di diverso genere, ai quali è richiesta la competenza necessaria e ai quali sono garantiti formazione e aggiornamento continui per mantenere gli standard a livelli elevati. Con un comune denominatore che è la passione per questo lavoro.
Tutto ciò significa che all’interno di un Amazon Salon sarà possibile trovare la stessa professionalità, la stessa complicità e confidenza, le stesse chiacchiere, gli stessi pettegolezzi che hanno reso famoso il mondo delle parrucchiere ma con quell’elemento di comodità, servizio e convenienza che sta dando ad Amazon il dominio del mercato.

La spesa a casa? Ci pensa Amazon Fresh

Milano è stata la prima città italiana con il servizio Amazon Fresh attivo, dopo le aperture in diverse città europee, e ora anche a Roma sarà possibile vedere i furgoncini verdi girare per la capitale con la spesa consegnata a domicilio.
Tramite la piattaforma Amazon, infatti, è possibile ordinare da una selezione di oltre 10.000 prodotti e vedersela consegnare in giornata. Parliamo di prodotti pregiati come la Chianina o il Black Angus, di prodotti biologici come frutta, verdura, uova o prodotti a scaffale come biscotti, pasta, scatolame. A Roma ci sono anche i prodotti tipici come la porchetta di Ariccia o il Guanciale per la classica Amatriciana. Non mancheranno i prodotti per cura della persona e per la pulizia della casa. In pratica tutto ciò che di solito si può comprare facendo la spesa.
Anche qui sarà il nostro account Amazon ad immagazzinare, insieme alle nostre informazioni, anche i dati di acquisto per permetterci di riempire il carrello in tutta comodità, riordinando prodotti abituali, vedere le novità, sfruttare promozioni. E la consegna a domicilio, in finestre di 2 ore, gratuita per un minimo di spesa.
Entro la fine del 2021 è prevista l’apertura del servizio anche in altre città italiane.
Questa nuova esperienza di acquisto, sempre legata alla comodità, alla velocità e alla convenienza che contraddistingue Amazon, potrà mettere in difficoltà, non solo le botteghe alimentari di paese ma anche supermercati e grandi catene del settore. E anche le app nate in massa in questo periodo di emergenza sanitaria che difficilmente potranno competere, non in termini di prezzo, ma in termini di servizio con un colosso come Amazon.

Consegne capillari dirette senza l'uso di corrieri

Torniamo al comparto e-commerce… Amazon ha pensato a un nuovo sistema circolatorio dedicato alle grandi metropoli e alle città ad alta densità abitativa che non solo distribuisca i soliti pacchi ordinati online ma che arrivi a consegnare qualsiasi altra cosa. Sfruttando una rete di mezzi di trasporto piccoli, medi e grandi, dai furgoni alle biciclette elettriche, ai veicoli a guida autonoma ai piccoli droni, Amazon conta di prelevare da un punto della città e consegnare ad un altro punto della città il pane del forno all’angolo, un paio di scarpe, le lasagne del ristorante per il pranzo [Leggi qui l’articolo sulle tagliatelle Amazon], le chiavi di casa dimenticate da un marito sbadato. Ottimizzare quindi l’infinita serie di piccoli spostamenti che sta caratterizzando il traffico cittadino. Il tutto senza l’uso di corrieri specializzati ma attraverso una gestione diretta in mano a privati che vorranno farne un business.
Il primo esperimento è stato fatto da Amazon in India, si chiama Easy Ship, un sistema basato su due modalità di invio e prelievo delle merci adatto a commercianti di ogni dimensione e abbinato ad una serie di piccoli magazzini da 600 mq dove i negozianti possono tenere un proprio magazzino pronto per gli ordini online. Inoltre, come già succede in moltissimi magazzini Amazon negli Stati Uniti, gli utenti possono recarsi con il loro pacco da spedire direttamente in un centro Amazon sia per un reso sia per una spedizione.
Le vittime designate da un sistema del genere, almeno per le grandi città, saranno i corrieri tradizionali come DHL, UPS, TNT e le Poste, che finiranno per contendersi esclusivamente la periferia e la provincia, fino a che Amazon non arriverà anche lì.
In Europa e in Italia per Amazon è questa la nuova frontiera: unire la capacità e la tecnologia dei colossi con la qualità e le competenze dei negozi tradizionali, come confermato anche da Roberto Liscia, presidente di Netcomm, il consorzio che riunisce i protagonisti del commercio digitale in Italia.
Se il commercio di prossimità, il proximity commerce, in Italia è così vitale e capillare, una logistica flessibile e circolare è un percorso obbligato per dare al cliente il suo pacco nei tempi e nei modi più soddisfacenti possibile. Ed ecco che Amazon, con il crescere della richiesta, approderà in Italia per fagocitare non solo le attività commerciali ma anche la distribuzione a carattere locale.

E l'attività online continua a crescere

Negli ultimi 10 anni Amazon è diventato uno dei principali datori di lavoro in Italia con oltre 12.500 dipendenti in 50 sedi distribuite sul territorio. Non è questo il contesto per polemizzare sui temi classici legati ai colossi del web come la fiscalità e le condizioni dei lavoratori. Qui valutiamo quello che succede al mercato e non si può nascondere che in questi 10 anni abbiamo assistito alla scalata del commercio elettronico a scapito dell’economia locale.
E il trend continua inesorabile a crescere.
Amazon ha chiuso il 2020 con un fatturato di circa 386 miliardi di dollari, in crescita del 38% sul 2019, grazie chiaramente anche alla pandemia che ha agevolato le vendite a distanza. Il 50% deriva dai negozi online (+46% rispetto al 2019), il 20% dai servizi a venditori terzi (commissioni a carico di chi vende su Amazon, +57%), il 13% dai servizi web (AWS, fonte principale di utili), il resto deriva da vendite in negozi fisici (+8%), abbonamenti come Amazon Prime (+35%) e altre attività secondarie (+66%).
Guardando i numeri, la cavalcata sembra inarrestabile, anche perché Amazon è diventato il terzo datore di lavoro al mondo con oltre 1.200.000 dipendenti, di cui oltre 400mila assunti nel 2020.
Se si continuerà a contrastare Amazon solo sul piano fiscale, si farà il suo gioco perché, anche qualora in tempi brevi vada a pagare le stesse tasse che pagano le attività commerciali in Italia, il cliente smetterà di affidare ad Amazon la soluzione veloce, comoda, efficiente che ha trovato in questi anni?! Non credo proprio.

E quindi?!

Occorre trovare un’alternativa concreta che possa quanto meno competere con le grandi piattaforme del web e con i colossi della GDO sempre più forti online. Questa alternativa non può che basarsi sulle armi a disposizione dell’economia locale ovvero qualità, storia, competenza, professionalità. E non può che essere un’iniziativa collettiva, condivisa che coinvolga un territorio nella sua totalità. E chiaramente il campo di battaglia non può che essere quello digitale che permetta all’economia locale di giocare la partita ad armi pari.
Se non si andrà verso strumenti comuni e una digitalizzazione consapevole delle attività locali, anche le più piccole, l’economia di territorio come la conosciamo, sarà spazzata via. E l’attacco è già cominciato.

Un moderno Davide e Golia nel quale non è così certo che Davide questa volta vinca. [Leggi qui l’articolo su Davide e Golia]

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Se la tua gestione del cliente (trovarne di nuovi e mantenere quelli che già hai) sta attraversando un periodo complicato, ti invito a prendere in considerazione un cambio netto di strategia. Ciò che hai sempre fatto ti ha portato fino ad oggi ma le condizioni che c’erano fino a poco tempo fa non ci sono più. Con una chiacchierata di un’oretta, potremmo analizzare la tua situazione attuale dal punto di vista marketing.

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